Biografia
Classe 1990, mi sono avvicinato alla fotografia da autodidatta nel 2021, in un momento difficile della mia vita. Da sempre incline a stati d’animo malinconici, ho trovato nell’obiettivo un’occasione per trasformare il mio sguardo sul mondo, ritrovando presenza, consapevolezza e profondità nel rapporto con ciò che mi circonda.
Fin dall’inizio, mi sono appassionato alla pellicola e allo sviluppo casalingo dei negativi, affascinato dalla lentezza del processo e dall’imprevedibilità dei risultati. Ho iniziato fotografando nature morte, attratto dal silenzio delle cose e dalla loro capacità di evocare presenza anche nell’assenza. Col tempo, il desiderio di raccontare l’elemento umano — volti, gesti, relazioni — è cresciuto, trasformando la fotografia in uno strumento di narrazione e ascolto.
Oggi, la fotografia di reportage è la forma espressiva che sento più mia. Mi apre porte su mondi diversi, arricchendomi culturalmente e umanamente, spingendomi spesso a uscire dalle mie zone di comfort e stimolandomi a crescere, sia come persona sia come fotografo.
Biography
Born in 1990, I approached photography as a self-taught photographer 0n 2021, during a particularly difficult period in my life. Always prone to melancholic moods, I found in the lens an opportunity to transform my view of the world: it helped me regain presence, awareness and depth in my relationship with my surroundings. Photography became my way of observing, understanding and, in some way, reconstructing reality.
Right from the beginning, I was passionate about film and the “homemade” development of negatives, fascinated by the slow process, the fascination of waiting and the unpredictability of the results. I photographed almost exclusively still life, attracted by the silence of things and their ability to evoke presence even in absence. With time, however, a desire grew in me to encounter the human element: faces, gestures, relationships. This is how photography began to become storytelling, pushing me to seek out stories to listen to and return through the gaze.
Today, reportage photography is what I feel closest to me. It opens me up to different worlds, enriching me culturally and humanly. It often pushes me out of my comfort zones and stimulates my growth, including photographic growth.